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lunedì 25 maggio 2015

Blue hole


Lusca ha respiro profondo centoquaranta metri. Rumore sordo, irregolare, inspira ed espira acqua. Acqua che trascina uomini, pesci, barche e attrezzatura. Oggi dovremo tornar indietro.  


Sudiamo sotto le mute indossate per metà. Non avrei mai creduto che la subacquea mi avrebbe portato un giorno in mezzo alla giungla. Il tragitto dalla jeep al buco blu dura circa dieci minuti, ad attenderci acqua senza un'increspatura e silenzio. Sembra la giornata adatta.


Controllo ancora il manometro: 240 atmosfere basteranno ma non riesco ad essere tranquillo, eppure non sono certo un novellino.  Due set di erogatori, uno principale e l'altro d'emergenza. L'immersione è in completa sicurezza continuo a ripetermi,  ma riesco a pensare solo a ciò che può andare storto: un cunicolo troppo stretto, il sedimento che si solleva dal fondo, la visibilità  ridotta (ci stai un attimo a confonderti e poi il panico).

Dannati Indios, è colpa loro se non riesco a rilassarmi. Raccontano di pescatori scomparsi,  maledizioni, morti dall'animo vendicativo e di Lusca, mostro marino  dai sospiri che rieccheggiano dal buco blu verso gli alberi della foresta tropicale. La paura aumenta mentre ci prepariamo, ma non vorrei perdere mai quest'immersione, non ho fatto un viaggio di quattordici ore fino alle Bahamas per poi tornarmene indietro senza aver visto. Mi dò l'ok con gli altri e scendiamo.
Milioni di alghe unicellulari rendono l'acqua dei primi metri verde. Ci sono addirittura dei pesci marini, ma come fanno a essere qui se l'oceano è a centinaia di metri di distanza e come fa l'acqua a essere salata?  E se ci fossero dei canali nascosti? Mentre continuo a scendere e tutto diventa blu cerco fra le pareti di roccia. Per poco ci rimango secco: la luce della torcia illumina un teschio.  La guida ci aveva avvisato - lasciate stare gli antenati o ve ne pentirete: Per ogni morto  che esce uno nuovo ne entra. Mi allontano il più in fretta possibile e faccio attenzione a non muovere niente. Cerco di controllare come posso il mio ansimare,  potrei anche fermarmi qui e risalire ma voglio vedere cosa c'è in fondo. L'oscurità mi accoglie, le sagome dei miei compagni appena distinguibili dalle lampade. La muta cambia aspetto, il tessuto si indurisce. Faccio sempre più fatica a respirare e mi accorgo che anche l'erogatore è diverso,  ha un aspetto più antico.  Sarà l'azoto nel sangue che mi confonde?  Tutto ciò non può essere vero. Alla profondità massima un tappeto di archeobatteri, le prime forme di vita che si svilupparono sul nostro pianeta, piccolissimi ma qui così numerosi da essere visibili. Uno scafandro ricopre il mio corpo,  la muta non c'è più e con lei le bombole e il resto,  l'aria proviene da un lungo tubo di cui non riesco a vedere la fine. È troppo,  devo tornare indietro. Poco a poco ritrovo colori e vita e con essi il mio equipaggiamento iniziale.



Annalisa Balistreri


Informazioni


I blue hole sono doline (cavità) carsiche subacquee il cui ingresso si trova al di sotto del livello del mare o nell'entroterra,  come nel caso di alcuni blue hole presenti nell'isola di Andros nelle Bahamas. Si formano in seguito a fenomeni di natura carsica avvenuti quando il livello del mare era considerevolmente più basso. La roccia calcarea, formata da coralligeno, crea delle grotte di cui successivamente crollerà il tetto. In seguito all'innalzamento dei mari tali doline vennero riempite dall'acqua marina. Nei blue hole interni si forma grazie alle piogge uno strato superficiale di acqua dolce che isola l’acqua salata dall’ossigeno contenuto nell’atmosfera e impedisce ai batteri di decomporre la materia organica. Subito sotto lo strato di acqua dolce, i batteri sopravvivono consumando solfato (uno dei sali contenuti nell’acqua) ed emettendo come sottoprodotto l'acido solfidrico, che in dosi massicce può causare delirio e persino la morte. Alcuni blue hole furono usati come sepolture dagli Lucayan, tribù che abitò le Bahamas tra il VI e il XV secolo.


Fonti



La Gazzetta dello sport presenta "Sub, la magia del mondo sommerso - Bahamas, tra grotte misteriose e delfini"


13 commenti:

  1. Brava Annalisa mi piace davvero tanto. Il mistero,elemento affascinante del nostro pianeta, pianeta capace di stupirci anche quando presuntuosamente ci illudiamo che non abbia più segreti per l'uomo.

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    1. Grazie a te Adele per i preziosi suggerimenti. L'esser riuscita a comunicare il fascino di questi luoghi e il piacere della scoperta mi riempie di soddisfazione.

      Annalisa

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  2. Grazie Annalisa per questo pezzo tun po' rhiller e un po' ritorno al passato. (Come i racconti sul cibo). Interessanti le notizie sulle blue hole
    Lavoro ben fatto

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    1. Fare un'immersione in un blue hole è fra le esperienze più pericolose per un sub a causa delle forti correnti (da cui il mito di Lusca, il mostro marino) e dell'acido solfidrico prodotto dai batteri in quantità così massicce da attraversar la muta e la pelle per poi arrivar ai polmoni. Allo stesso tempo l'immersione è un imperdibile tuffo nel passato perché si passa dalle forme di vita più recenti in superficie a quelle più arcaiche nel fondo. Da ciò l'ispirazione per questo brano che ha coinvolto Adele nel suggerirmi la figura del palombaro.
      Grazie Jole.

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  3. Questo pezzo trasmette il mistero del buco blu e del suo respiro ancestrale. Un fenomeno interessantissimo a livello scientifico che porta con sé anche tutta una serie di considerazioni culturali. Il senso di mistero è portato all'apice nell'ultima parte: un ritorno al passato che potrebbe arrivare fino al ritorno nel grembo materno. Davvero ben fatto!

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    1. Bellissima analisi, grazie Valeria!
      Possiamo in effetti pensare il mare come al grembo materno da cui si generò la vita sul nostro pianeta. Forse è per questo che si sta così bene quando si scende giù.

      Annalisa

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  4. Bentornata! Fascino e mistero da sempre accompagnano il mare. Grazie per le tue pagine, notizie particolari.
    Nina

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  5. Il magnifico ritorno de Le s..orprese terrestri. Hai scritto una perla sull'affascinante e misterioso mondo degli abissi. Eccellente e straordinaria Annalisa.

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  6. Grazie Sabino, lieta di averti sorpreso ;-)

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  7. Gli archeobatteri sono proprio il massimo che posso sopportare, per me andare sottacqua è come andare sulla luna ...un viaggio che mi limito a fare in sogno, e anche spesso..ma non è che una piccola immersione potrebbe guarirmi? effetto shock.

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    1. E chi lo sa Rosa? Quando vuoi ci si può provare. Organizziamo un bel battesimo del mare. Non vedrai gli archeobatteri, ma qualche bel pesciolino. La sensazione di essere un'astronauta quando si va sott'acqua ti assicuro che la si ha senza bisogno di andare sulla luna, è un altro mondo. Grazie per il tuo commento.

      Annalisa

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