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lunedì 9 giugno 2014

Moving rocks



La Valle della Morte, la depressione più profonda degli Stati Uniti, un posticino davvero ospitale. Deserto californiano dal terreno brullo, arido d'estate e spazzato in inverno da venti che raggiungono i 145 km/h, per non parlare del ghiaccio che ricopre Racetrack Playa, antico lago ormai asciutto. Eppure i rangers fanno di tutto per dissuadere i turisti ad andarci e c'è chi è perfino disposto a ricreare quest'ambiente nella propria cucina, affascinato da un fenomeno unico al mondo e avvolto dal mistero: le pietre mobili.



Non stiamo parlando di sassolini ma di veri e propri massi, alcuni pesanti quanto un uomo, che se ne vanno a zonzo per il deserto lasciandosi dietro una scia di sabbia. Se vi doveste trovare da quelle parti evitate di utilizzarle come punto di riferimento. Le spiegazioni sono fra le più disparate: i più scettici dicono che non si muovono proprio, è solo qualche buontempone che se le và trascinando per gioco o per attirare turisti - a volte riescono a portarsi le più piccole come souvenir -, i più creduloni pensano ad un potere divino o agli alieni, gli scienziati si sono scervellati per anni. Anche la NASA, dotata dei marchingegni più sviluppati, ha avuto delle serie difficoltà. Dove però non sono arrivati gli strumenti è arrivato l'uomo, ed è bastato un contenitore Tupperware.
Il dottor Ralph Lorenz, scienziato planetario incaricato dalla NASA, nel 2006 allestì una stazione meteo nella Valle della Morte - dove le condizioni meteorologiche sono simili a quelle di Marte - e decise di tentare di scoprire il mistero. Dopo teorie basate su campi di forza e venti trasportatori che poco lo convincevano, si ricordò che in Artico i massi inglobati nel ghiaccio riescono a galleggiare. Prese allora una pietra, la congelò dentro un contenitore con dell'acqua a livello tale da farne sporgere una parte e poi la dispose a testa in giù in un vassoio con acqua e sabbia. La pietra riusciva a galleggiare e con un leggero soffio si muoveva, lasciando una scia sul fondo. Lo stesso avviene con le moving rocks inglobate nelle lastre di ghiaccio che si formano durante l'inverno a Racetrack Playa.
Qualunque sia il motivo, la Valle della Morte continua a regalare suggestioni.

Annalisa Balistreri

Fonti:

http://www.diregiovani.it/rubriche/fotogallery/23330-valle-della-morte-fenomeno-pietre-mobili.dg
http://www.naturasegreta.it/le-pietre-mobili.php?mostra=2





15 commenti:

  1. Che bello! Il genio trova con semplicità le soluzioni a misteri apparentemente inspiegabili.

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    1. Mozzafiato come le immagini, nell'apparente fissità totale qualcosa in realtà si muove. Grazie Sabino.

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  3. questa è una delle stranezze più belle che tu hai trattato sino ad ora. questo deserto mi ha sempre affascinato, qui è ambientato Zabriskie Point, un film di Antonioni. E Zabriskie Point è il punto maggiore di depressione. C'è sale ovunque, la vita impossibile. In questa ipotesi estrema si svolgono le vicende del film.
    W Annalisa,
    GD

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  4. Io alle pietre che vanno a zonzo voglio crederci, non mi piace la spiegazione dello scienziato! Preferisco le suggestioni ahahaha

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    1. Trovo suggestiva anche la spiegazione dello scienziato, immaginati trovarsi là in mezzo in inverno e vedersi passare accanto una roccia galleggiante! per togliere ogni dubbio si dovrebbe riprendere il tutto, però mantenere tutto nel dubbio ha certamente molto più fascino.

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  5. Misterioso fenomeno che non conoscevo Sempre interessante la tua latta.
    Brava.
    Nina

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  6. Ma vedi tu cosa può fare un contenitore della Tupperware!
    Post interessante.
    Brava Annalisa.
    l.L.

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  7. Brava Annalisa sai sempre stupirci coni tuoi "effetti speciali". Leggo in ritardo, il tempo è tiranno e tutto non posso.

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    1. Grazie Jole, Stranezze Terrestri è sempre qui che ti aspetta per stupirti ancora.

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