Animali strani, luoghi dalle peculiarità uniche, meraviglie della scienza, vicende pazzesce diventano spunti di racconto in Stranezze Terrestri.
Per inviare i vostri racconti o segnalare una stranezza terrestre scrivete a aperturaastrappo@gmail.com

lunedì 14 luglio 2014

Il Santo Patrono di Internet, le confessioni online e i miracoli sul tuo hardware


Fra i nuovi patroni inventati di recente sono da annoverarsi i protettori del popolo dei cybernauti, Sant'IsidoroSan Pedro Regalado e Santa Tecla. Un gruppo di lavoro nominato ufficialmente dalla Chiesa ha vagliato le loro biografia alla ricerca del protettore di Internet. La sollecitazione sarebbero arrivate dal Consiglio Pontificio per le Comunicazioni Sociali. La candidatura di Sant'Isidoro ha staccato di molte lunghezze le altre due, come ha confermato Ecumenical News International (1). Che dire degli altri concorrenti? San Pedro Regalado (1390-1456) è stato fra i primi santi ad avere un sito tutto per sè e i fedeli spagnoli lo hanno promosso "Patròn de los internautas". Si tratta di un santo già parecchio impegnato sia ufficialmente, come patrono della città di Valladolid, dove nacque, sia ufficiosamente, come protettore dei toreri. La scelta di questo santo come protettore del cyberspazio sarebbe da attribuirsi alla sua dote più interessante: la prodigiosa capacità di comparire nello stesso tempo in più luoghi. Un pò come chi usa telnet o si collega su più canali di chat contemporaneamente. Santa Tecla, viceversa, molto popolare in Catalogna, possiede addirittura una cappella virtuale. Vi si possono prenotare miracolose riparazioni dell'hardware (...) e consente anche le confessioni online. C'è anche un menu che indica i peccati più frequenti nella rete (dal praticare mail bombing, al mettere indietro l'orologio del computer per non pagare il software in prova, fino al visitare i siti porno) (2).



Note


1) Per approfondire. Sant'Isidoro di Siviglia patrono di Internet (Corriere): 8/02/2001 - Chi fa peregrinazioni «per rete contextum» (cioè naviga in Internet), prima di collegarsi può dire una preghiera a Sant' Isidoro, prossimo patrono del Web. Il Papa starebbe infatti per nominarlo ufficialmente, dopo la designazione di due anni fa. «Affinché con la Sua intercessione, possiamo dirigere le nostre mani e i nostri occhi solo verso ciò che fa piacere a Dio e trattare con carità e pazienza tutti coloro che incontreremo in Rete. Per Cristo nostro Signore, amen», dice l' invocazione al santo. Sant' Isidoro, nato a Cartagena in Spagna intorno al 560 e morto il 4 aprile 636 (giorno a lui dedicato) è il santo patrono di Siviglia. La scelta come patrono del Web è dovuta al fatto che fu il compilatore della prima enciclopedia (progenitrice di un moderno database). Venti volumi che contenevano tutto lo scibile umano del tempo, salvando anche le opere di 154 autori dell' antichità e del primo cristianesimo che altrimenti sarebbero andati persi per sempre. Tra i suoi meriti anche l' avere introdotto le opere di Aristotele in Spagna. Qui un bel pezzo approfondito sul blog KairosTerzoMillennio (2012) in cui è incluso il testo di una significativa nota del Vaticano: Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali ha istituito un servizio di osservazione su Internet, seguendo la millenaria tradizione che ha sempre visto la Chiesa dotarsi, spesso per prima, delle tecnologie d’avanguardia. Ricordiamo, tra le altre cose, il primo servizio di criptografia diplomatica, le prime carte nautiche moderne, i primi portolani mediterranei, la radio inaugurata da Marconi stesso, l’osservatorio astronomico, il treno pontificio, il primo centralino telegrafico a distribuzione automatica eccetera. Il santo di oggi, Isidoro di Siviglia, è stato dichiarato patrono di Internet, perché nella sua “Etimologia”, utilizzò una struttura simile a quella di un database, inventando un sistema che oggi viene detto “a flash”. Le singole voci trattate nell’opera sono rese complementari da una specie di links che collegano i vari argomenti.

2) Esiste davvero. Ecco qua: www.santatecla.orgPer un profilo di Santa Tecla leggi daStorieDiMilano.it

3) Come sempre in Minimum Fax, la scheda del libro è corredata da una fornitissima e utilissima rassegna stampa.

4) Leggi la mia recensione di questo libro per Libido Legendi.

Nino Fricano

Fonti:

7 commenti:

  1. Santa Tecla! quando ho spulciato il sito sono rimasto come un disco rigido, esiste veramente! Il prossimo computer che mi compro lo affido alle sue cure, spero lo preservi dal surriscaldamento e dai conflitti interni e mi conceda l'aggiornamento miracoloso dei software. Grazie a Nino Fricano per averci illuminato (emoticon vobiscum).

    RispondiElimina
  2. Commentai questo stesso post su StupeFatti e mi pare giusto che sia stato riproposto su Starnezze Terrestri: è appropriato!
    I clerici ne sanno una in più del diavolo, è questa la verità!
    Hanno ripescato Santa Tecla dai tempi dei martiri, Sant' Isidoro dall'Alto Medioevo e infine dal Basso Medioevo San Pedro Regalado, tutti "coevi" tra l'altro, non c'è che dire!
    Il fatto è che ogni cosa, dagli addetti ai lavori, viene riciclata all'abbisogna in funzione a delle caratteristiche che la contraddistingue.
    Evidentemente il Regalado si presta meglio fra tutti al nuovo utilizzo!
    Mah, che il buon Dio sia misericordioso con tutti noi e in special modo con chi dice di curare i suoi interessi!
    L.I.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Sono stata sempre un pò restia alle confessioni ma da qui a farle online! Poi si concentrano sui peccati informatici nel sito di Santa Tecla...chissà se puoi aggiungere gli altri.
    Agli albori della cristianità le confessioni erano pubbliche, poi si è scelto di farle in confessionale, ora su internet. Cosa ci riserva il futuro?

    RispondiElimina
  5. Alla base della confessione ci sta un pentimento sincero e sofferto. Forse modalità e luogo non contano? Ogni tubo o mezzo che ci conduca a Dio è lecito! Anche perchè il Concilio Vaticano II prevede l'apertura a tutti i mass media e a una nuova "Etica nelle comunicazioni sociali".
    Nina

    RispondiElimina