Volevo un cavallo nero,
nero, nero ma tu me lo vuoi dare sauro
E’
forte: sbaraglia i cattivi in ogni puntata, affronta le guardie tre alla volta
e le disarma con un unico gesto elegante di spada.
E’
furbo: non si fa acciuffare mai, nasconde la sua vera identità senza tradirsi
nei panni di Don Diego De La Vega.
E’
misterioso: anche il look fa la sua parte con i vestiti neri, il cappello nero,
la frusta nera, anche il cavallo nero così da confondersi nella notte.
Tornado,
che cavallo! Ne vuole uno uguale, un concentrato di potenza muscolare e
velocità. Poco importa se neanche sa da che verso si monta una sella e avrebbe
già difficoltà a salire su un pony.
-Papà
voglio un cavallo nero!
-Martino,
quando ti ho detto scegli qualsiasi cosa per il compleanno mi hai preso proprio
alla lettera.
Mannaggia
a lui e a quando vuole fare il padre modello, chi glielo spiega ora al bambino
che non è proprio possibile, dove lo metterebbero un cavallo? Abitano in
quattro in un quinto piano di 70 m2 del centro storico, mica lo possono
parcheggiare sotto casa! Al massimo può comprargli un peluche o un cavallo di
plastica, di quelli che trovi assieme a tutti gli animali della fattoria, ecco
così sarà più contento… ma qualcosa gli dice di no.
Il
nitrito crede di averlo immaginato per suggestione, così continua a guidare
scervellandosi se ci sia un maneggio nei paraggi per portargli il pupo, fargli
fare un giretto e poi riportarselo a casa con qualche scusa quando gli si para
davanti una bestia enorme ed è costretto a piantare i freni. Martino alza gli
occhi dal videogioco. Un bellissimo cavallo è lì, al centro della strada che lo
guarda, sembra apparso dal nulla, con incedere elegante fa due passi verso di
loro, il sole illumina il suo manto lucido dai riflessi rossastri.
-Papà,
ti avevo detto nero!
Annalisa
Balistreri
Ispirato dalla seguente notizia su gentile segnalazione
di Tommaso Gambino:
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE DI PALERMO
COMUNICATO STAMPA 25-02-2014 ore 16:45
Il Comando di Polizia Municipale comunica che nel fine settimana una
pattuglia ha individuato lungo la carreggiata laterale della
circonvallazione all'altezza di Tommaso Natale un cavallo di circa 5
anni, di colore sauro.
L'animale che non aveva paramenti né segni di riconoscimento, è stato
preso in custodia dalla Polizia Municipale.
Italia, la leonessa di Mussolini
1923. Dopo il successo dello slogan "meglio un giorno da leoni che cento da pecora" il gestore di un circo regalò a un Benito Mussolini fresco fresco di dittatura un bel cucciolo di leonessa. Il duce ne fu felicissimo. Se lo portò a casa e lo chiamo "Italia". Purtroppo la bestia, com'è naturale, emanava un odore non proprio gradevolissimo, e la cosa mandava in bestia la governante del duce, l'agguerrita signora Cesira, che presto costrinse Mussolini a portare il felino in uno zoo di Roma. Ma il leone Italia rimase nel cuore del dittatore, che andò a trovare la bestia, frequentemente, durante tutto l'arco del ventennio. Le sue foto con Italia, d'altra parte, spopolavano in tutto il mondo, e sollecitavano ancor di più l'ossessione virilista del prode Benito. Si racconta che un giorno, rientrando a Palazzo Chigi dopo una visitina allo zoo, si annusò le mani esclamando: "Odoro di leone".
pattuglia ha individuato lungo la carreggiata laterale della
circonvallazione all'altezza di Tommaso Natale un cavallo di circa 5
anni, di colore sauro.
L'animale che non aveva paramenti né segni di riconoscimento, è stato
preso in custodia dalla Polizia Municipale.
Italia, la leonessa di Mussolini
1923. Dopo il successo dello slogan "meglio un giorno da leoni che cento da pecora" il gestore di un circo regalò a un Benito Mussolini fresco fresco di dittatura un bel cucciolo di leonessa. Il duce ne fu felicissimo. Se lo portò a casa e lo chiamo "Italia". Purtroppo la bestia, com'è naturale, emanava un odore non proprio gradevolissimo, e la cosa mandava in bestia la governante del duce, l'agguerrita signora Cesira, che presto costrinse Mussolini a portare il felino in uno zoo di Roma. Ma il leone Italia rimase nel cuore del dittatore, che andò a trovare la bestia, frequentemente, durante tutto l'arco del ventennio. Le sue foto con Italia, d'altra parte, spopolavano in tutto il mondo, e sollecitavano ancor di più l'ossessione virilista del prode Benito. Si racconta che un giorno, rientrando a Palazzo Chigi dopo una visitina allo zoo, si annusò le mani esclamando: "Odoro di leone".
Nino Fricano
Eccellente!
RispondiEliminaComplimenti per entrambi, pezzi ed autori.
RispondiEliminacavalli virtuali, cavalli morti e leoni fascisti
RispondiEliminableah!
(ahahahaahaha, bravi tutti!)
gd
Cavalli morti?? Ma dove? Sbranati dai leoni? XD
EliminaAnnalisa
EliminaNon c'è limite alle stranezze, e con la scusa degli aneddoti affiorano manie e megalomanie di grandi e bambini. (emoticon odordileone)
RispondiEliminaPost simpaticissimo, avvalorato dal fatto che un cavallo in mezzo alla strada si può trovare: la pantera sui monti e il cavallo in mezzo alla strada!
RispondiEliminaPalermo è Palermo e in questi fatti è assolutamente singolare.
Brava Annalisa per essere riuscita a montare una storia semplice da un fatto inconsueto. O no?
(non così inconsueto cioè).
L.I.
Diciamo che a Palermo siamo così abituati a vederne di cotte e di crude che probabilmente la vista di un cavallo nella circonvallazione non ci stupirebbe più di tanto. In questo caso i più strani siamo noi esseri umani con le nostre megalomanie.
EliminaCavallo colore sauro non l'avevo mai sentito dire, ahahahahaha. Ti ricordi qualche anno fa la storia del cavallo che impazzì si andò a scaraventare contro la vetrina di una profumeria di fronte il Teatro Massimo? Ecco, all'inizio pensavo proprio che parlassi di quello, poi ho visto che le date non coincidevano. Quindi è cosa facile, non mi esprimo altrimenti scriverei cose troppo aggressive su questi delle carrozze.
RispondiEliminaLa leonessa di Mussolini non la conoscevo ma io il nome Cesira l'avrei dato a lei ahaha
Ciao!
Questa storia l'avevo completamente rimossa! Povero cavallo, almeno questo è rimasto illeso. Una leonessa di nome Cesira è sicuramente più simpatica ahah. Lo proporrò a Silvia Ferrante che ai gatti dà nomi come Onofrio, Ernestino e Gargoil!
EliminaBrava Annalisa le tue stranezze mi piacciono un sacco e poi i cavalli sono i miei animali preferiti!
RispondiEliminaCuriosa di rileggerti!
Nina
Annalisa il tuo post sul cavallo mi ha fatto pensare ad una cosa molto triste: le corse illegali di cavalli. E come questi poveri animali a volta vengono abbandonati ovunque, morti soprattutto. Le cause sono gli anablizzanti. Ma il cavallo abbandonato in circonvallazione forse è altro: una fuga d'amore tra un sauro e una cavallina nera che poi lo ha abbandonato.
RispondiEliminaI cavalli sono degli animali bellissimi. Sono vivaci, focosi, ma soprattutto buoni. E sensibilissimi. La leonessa di Mussolini è come poteva solo quella parte di storia: fuori norma. Mi dispiace per la leonessa che annoverava tra i suoi amici uno come Mussolini
lo prendo io il cavallo nero se il bimbo non lo vuole *_*
RispondiEliminacioè sauro...quello che è...
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