Il nostro pianeta è ancora in larga parte inesplorato, soprattutto le zone non abitate dall’uomo, soprattutto i sottoscala dei condomini sfitti e le soffitte di tante case monofamiliari di montagna, che non ci vive più nessuno da almeno quaranta anni.
Il bosco ombroso, le intercapedini tra i palazzi, la foresta pluviale, i tombini dell’acquedotto, le coste rocciose a strapiombo delle isole nordiche, sono tutti luoghi capaci di nascondere alla vista dell’uomo molti esseri viventi non ancora catalogati, però l’uomo ha il diritto di conoscerli, perché altrimenti non può programmare bene i piani d’intervento per la salvaguardia delle specie animali in via di estinzione, e questa mancanza di interventi potrebbe causarne l’estinzione.
La maggior parte degli animali selvatici vive distaccata dagli insediamenti umani, con qualche disagio per la mancanza di discariche in cui grufolare, ma non si rende conto di godere una condizione privilegiata. Essere scoperti dall’uomo implicherebbe tutta una serie di incombenze che rischiano di sconvolgere l’equilibrio delicato dell’animale e della sua famiglia, non ultima quella di fare delle comparsate periodiche nei documentari dedicati alla natura o agli animali selvaggi in pericolo di estinzione.
D’altro canto è pure vero che queste creature corrono il rischio di trascorrere l’intera esistenza nel più completo anonimato, di attraversare la terra senza lasciare alcun segno se non impronta fossile. Nessun uomo saprà mai a quale animale si riferisca il nome che sta leggendo, non figurando questo su alcuna pubblicazione scientifica o album di figurine degli animali.
La mattola delle grondaie è un animale schivo, non trarrebbe nessun vantaggio da un contatto ravvicinato con gli esseri umani, da sempre gira alla larga quando avverte la presenza dell’uomo, evita di emettere suoni e fischi, specialmente durante la stagione degli accoppiamenti, ci sono certi momenti che quasi non resiste. Il suo aspetto esterno è sconosciuto, grazie alla furbizia con cui l’animale si tiene nascosto, sconosciuto il suo colore, le misure il peso l’etologia. Della mattola non si conosce la famiglia di appartenenza, né le ascendenze, non sappiamo di cosa si nutra, se erbivoro carnivoro onnivoro, nessun elemento a disposizione degli studiosi. Eppure proprio questo finora ha salvato la mattola delle grondaie da una sicura persecuzione da parte degli uomini, stanchi di vederla sempre in bilico sui cornicioni e le grondaie, sarebbe sfiancante per la mattola dover evitare le trappole e le tavolette di vischio posizionate dai condòmini più intraprendenti. Le mogli e le persone sensibili avrebbero ribrezzo, se non terrore, a sentire il suo verso o avvertire il movimento guizzo sfuocato della bestia durante i suoi spostamenti diurni. È opinione diffusa tra gli addetti ai lavori che la mattola non sia addomesticabile con facilità.
Un altro animale fa volentieri a meno dell’uomo, ma di questo non si conosce neppure il nome, ed è quanto dire, tanto grande è la discrezione con la quale esso vive inafferrabile nel suo habitat sconosciuto. I naturalisti sono in continua fibrillazione, al minimo fruscio tendono l’orecchio, nella trama granulosa delle fotografie all’infrarosso credono di decifrare le forme o solo l’ombra di quest’essere misterioso, Ma fino a oggi non si è trovata alcuna conferma della sua esistenza. L’unico segno catalogato è l’odore di fritto che la creatura lascia passando talvolta in prossimità delle cucine e delle friggitorie delle zone urbanizzate, un odore del tutto simile a quello del fritto prodotto dall’uomo di città, tanto simile da confondere anche gli scienziati e il loro naso elettronico.
E questi sono soltanto due esempi. Se avete un po’ di tempo a disposizione, provate a quantificare le specie animali terrestri non ancora scoperte dall’uomo. Ci hanno provato in tanti e, nonostante calcoli lunghi e minuziosi, il risultato è sempre un numero impreciso e indefinibile, con pochi o molti zeri.
Raimondo Quagliana
Fonti
Il pianeta Terra ha ancora tante specie sconosciute alla scienza, secondo alcune stime l'86% o più. Il tasso di estinzioni intanto continua ad aumentare, ben oltre quello naturale.
http://www.nationalgeographic.it/natura/2011/08/25/news/vita_sulla_terra_l_86_delle_specie_ancora_da_scoprire-479962/
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/08/25/news/nuova_arca-20839855/
ahahahhahaha, solito RQ quaglianoso!!! (e strepitoso)
RispondiEliminae che dire degli incroci?
i ragazzi di AFDA hanno scritto del Corvelfino, della balginella, del canatto..
gd
eh beh sugli incroci ci sto ancora lavorando, vorrei piazzarci due tre rotonde, chiederò consiglio ai ragazzi, grazie comunque per il quaglianoso, secondo me mi si addice abbastanza. (criptoemoticon)
EliminaLa mattola delle grondaie. E io che pensavo fosse un ciuffo di cotone idrofilo dato per disperso in casa. Bravo Raimondo.
RispondiEliminaLa mattola idrofila è un'altra famiglia, vive in farmacia e si nutre di bialcool. Grazie Sabino. (emoticon a batuffolo)
EliminaIn post come questo c'è il Raimondo Quagliana che si diverte e che diverte il lettore. Da una notizia seria hai tirato fuori un pezzo fantastico.
RispondiEliminaBravo, RQ
Grazie Fedemoccio, la prima regola è che devo divertirmi io, è il mio limite, di scrivere solo cose che vorrei leggere (zooemoticon).
EliminaChe stranezza allegra, esilarante. Guarderò in modo diverso la mattola con il giusto rispetto che si deve agli esseri viventi, ahahah
RispondiEliminaGrande Raimondo!
Nina
Si, NIna, ottima idea, se questa estate riesci a vederla scattale una foto e mandala su uozzàp, così la facciamo conoscere un po' a tutti, grazie ciao.
Elimina(selfiemoticon)
EliminaL'ironia di questo pezzo è strepitosa e riflette un problema reale con la leggerezza estraniata propria di Raimondo. Bravissimo!
RispondiEliminaAnnalisa
Ti ringrazio per avermi ospitato nella lattina che gestisci così alacremente, Annalisa, come ben sai sono un appassionato esploratore di antri bui e scogliere pizzute, amante degli animali selvatici e non selvatici, domestici e non domestici, quindi mi fa piacere che il mio pezzo sia risultato quasi reale, cosa di cui dubitavo molto.
EliminaGrazie ciao. (discovery emoticon)
I post di Rai sono assolutamente distinguibili: per arguzia, ironia, non sense e soprattutto per la capacità che hanno di portare il lettore a riflessioni più profonde.
RispondiEliminaEmoticon Raimondoso.
L.I.
Così mi intenerisco e perdo la mia verve, grazie LI. (emoticon delle grondaie)
RispondiEliminaRaimondo si diverte ma dice cose serie! E fa riflettere.
RispondiEliminaEd eccoci qua a leggere Raimondo che parla di mattola, come quella delle nonne: la mattola con cui disinfettare le ferite? Oppure la mattola di cui parlava mia nonna che la considerava un animale simile al furetto, ma la mattola è tutt'altro, noi moderni non sappiamo niente della mattola proprio perchè non riusciamo ad essre più in contatto con la natura selvatica
RispondiElimina